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Il punto dell'Iss: ''Casi in aumento tra i giovani, Delta plus in 10 regioni''

Secondo i dati aggiornati dell'Istituto Superiore di Sanità, sono in aumento i casi nella fascia tra i 30 e i 50 anni. Brusaferro: ''Monitoriamo la nuova variante, al momento minoritaria''

Aumentano i contagi, soprattutto tra i giovani, mentre la variante Delta rimane dominane e quella Delta plus è stata individuata in dieci regioni italiane: sono alcuni dei punti contenuti nel resoconto settimanale sull'epidemia di coronavirus dell'Istituto Superiore di Sanità. Il presidente Silvio Brusaferro ha fatto il ounti della situazione durante la  conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio Covid-19: ''Rispetto alle varianti del virus Sars-CoV-2, ci troviamo in una fase stabile, dove la variante dominante è la Delta. Viene anche monitorata la Delta plus, che presenta casi un po' sparsi in tutto il Paese. Ma, comunque, è una variante oggi minoritaria". 

Variante Delta plus in 10 regioni

In Italia la cosiddetta variante Delta plus di Sars-CoV-2 è "presente in 10 regioni/province autonome, ma rimane minoritaria". È quanto riporta l'Istituto superiore di sanità, nell'ultimo rapporto sui mutanti del coronavirus pandemico. "Il lignaggio AY.4.2 - si legge - è stato identificato anche in Italia, con 147 sequenze totali in I-Co-Gen", la piattaforma per la sorveglianza genomica delle varianti, "di cui 120 presentano le mutazioni Y145H e A222V". In Italia "si conferma la netta prevalenza della variante Delta", spiega l'Iss, "caratterizzata da una maggiore trasmissibilità rispetto alla variante Alfa, tra il 40% e il 60%" in più, ricorda, "ed un aumentato rischio di ospedalizzazione, in particolare tra individui parzialmente vaccinati o non vaccinati".

"Negli ultimi 45 giorni (25 settembre-8 novembre) - segnala l'Iss - i casi di infezione da virus Sars-CoV-2 causati dalla variante Delta (lignaggio B.1.617.2) continuano ad essere i più frequentemente segnalati (91,2%) e diffusi su gran parte del territorio italiano. Sono sempre più rari i nuovi casi di infezione causati dalla variante Gamma (lignaggio P.1) e Beta (lignaggio B.1.351)". Sempre negli ultimi 45 giorni, "il 99,8% dei sequenziamenti depositati in I-Co-Gen è riconducibile alla variante Delta", risulta ancora dal report, in cui gli esperti ribadiscono quanto sia "necessario continuare a monitorare con grande attenzione la circolazione delle varianti di Sars-CoV-2, ed in particolare la presenza di mutazioni riconducibili ad una maggiore trasmissibilità e/o associate ad una potenziale capacità di evadere la risposta del sistema immunitario".

Nel mese di settembre - è il bilancio dell'Iss - sono stati segnalati poco più di 7mila genotipizzazioni/sequenziamenti da casi confermati di infezione da Sars-CoV-2 al Sistema di sorveglianza integrata Covid-19, pari al 6,1% dei casi confermati segnalati nello stesso periodo, valore superiore alla soglia minima richiesta del 5%. Nel mese di ottobre, seppur il periodo è ancora in fase di consolidamento, sono stati genotipizzati/sequenziati circa 3mila casi, pari circa al 3,1% dei casi totali mensili. Dal 29 aprile 2021 - ricordano gli esperti - è attiva la piattaforma I-Co-Gen che consente di raccogliere e analizzare le sequenze identificate sul territorio nazionale e dialogare con le piattaforme internazionali. Il modulo dedicato all'analisi e condivisione dei dati di sequenziamento di Sars-CoV-2 a livello nazionale conta ad oggi più di 67mila sequenze Sono stati identificati oltre 100 lignaggi differenti che, ad oggi, non sono ancora oggetto di monitoraggio da parte del Sistema di sorveglianza integrata Covid-19.

''Aumentano i contagi tra i giovani''

A preoccupare il presidente dell'Iss è soprattutto l'aumento dei casi tra i giovani: "Negli ultimi 7 giorni si concentra una crescita dei casi nelle fasce d'età intermedie, 30-39 anni e 40-49 anni, che poi hanno la quota di popolazione non vaccinata più significativa, e tra i giovani dove ancora non è raccomandata la vaccinazione".

"L'analisi dei casi pediatrici di infezione da Sars-CoV-2 - ha aggiunto Brusaferro - ci mostra come, sostanzialmente, anche in questa fascia di età ci sia una circolazione aumentata del virus, in particolare nella popolazione sotto i 12 anni. Anche dal punto di vista dell'impatto dei ricoveri, sebbene con numeri limitati, parliamo di una, due o tre persone, si mostra un lieve movimento che sta a indicare l'aumentata circolazione in questa popolazione".

Vaccini, efficacia in calo dopo sei mesi

Brusaferro ha poi parlato dell'efficacia dei vaccini anticovid: "L'efficacia vaccinale rimane molto elevata per ospedalizzazioni, ricoveri in terapia e per i decessi, supera il 90%, mentre per la diagnosi, soprattutto per le fasce di età più centrali è un po' più bassa. Si abbassa significativamente a partire dal sesto mese. Per questo è importante aderire, man mano che passano i sei mesi, alla terza dose in base alle modalità raccomandate dal ministero. Ci sono milioni di cittadini - aggiunge - che non hanno fatto nemmeno una dose, ed è estremamente importante che inizino il ciclo".

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