Esplosione a Ravanusa, le ultime notizie
Sul tragico evento la procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, ha aperto un'inchiesta per disastro colposo
Proseguono senza sosta le ricerche dei dispersi a Ravanusa, nell'Agrigentino, dopo la forte esplosione causata da una fuga di gas che ieri sera ha provocato il crollo di una palazzina di quattro piani in via Galilei e il danneggiamento di numerosi edifici limitrofi. Il bilancio al momento è di sei dispersi e tre morti: Pietro Carmina, 68 anni, docente di storia e filosofia dell'istituto Foscolo di Canicattì; Maria Crescenza "Enza" Zagarrio, 69 anni; e Calogera Gioachina "Liliana" Minacori, 59 anni.
Due donne sono state estratte vive dalle macerie: Rosa Carmina, che vive al primo piano, e la cognata Giuseppa Montana: entrambe sono state trasportate negli ospedali di Licata e Agrigento e non sono in gravi condizioni.
Figurano tra i dispersi Selene Pagliarello, incinta di nove mesi, e il marito Giuseppe Carmina che ieri sera erano a cena al terzo piano dell'edificio, a casa dei suoceri, Angelo Carmina - attualmente disperso - e Maria Crescenza Zagarrio, detta Enza, che come detto, è stata trovata senza vita.
Tra i dispersi figurano anche il giovane Giuseppe Carmina e il padre Calogero Carmina che viveva al quarto piano insieme alla moglie Gioacchina Minacori, come detto trovata senza vita.
Nell'altra casa distrutta abitavano Pietro Carmina, che è morto, e Carmela Scibetta, che è dispersa.
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Ora si affollano le domande sul perché di una simile tragedia che ha visto una fuga di gas provocare il crollo di quattro palazzine e il danneggiamento di altre quattro. Cosa ha provocato la rottura della tubatura del metano? La rete di distribuzione del gas, installata nel 1984, era a norma? La manutenzione ordinaria e straordinaria è stata fatta? Come e da chi? E a quando risalgono gli ultimi interventi? C'erano state perdite segnalate nelle settimane scorse sulle quali non si è intervenuto? Sarà la procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, a dover trovare le prime risposte.
Mentre le ricerche dei dispersi sono ancora in corso la procura ha aperto un'inchiesta per disastro e omicidio colposo e nei prossimi giorni acquisirà tutta la documentazione relativa alla rete di distribuzione del gas, al sequestro dell'area interessata dall'esplosione - al momento 10mila metri quadrati, ma lo stesso procuratore ha detto che potrebbe diventare più ampia - e, con ogni probabilità, all'iscrizione nel registro degli indagati dei primi nomi di tecnici e amministratori che a vario titolo possano avere responsabilità in merito alla rete del gas, anche per dare loro la possibilità di partecipare a tutti gli accertamenti irripetibili.
L'Italgas ha fatto sapere di aver controllato le condutture appena dieci giorni fa e di non aver riscontrato alcuna anomalia. E nessuna anomalia sarebbe stata segnalata dai cittadini secondo i carabinieri.
La tragedia è avvenuta ieri sera poco dopo le 20.30. Secondo le primissime ricostruzioni l'esplosione, accompagnata da un forte boato, sarebbe stata causata da una perdita di gas nel metanodotto e innescata forse da un ascensore. Le prime squadre dei Vigili del Fuoco arrivate sul posto per spegnere i diversi incendi hanno riscontrato, infatti, una grossa perdita di metano che avrebbe saturato il sottosuolo. L'esplosione - il cui innesco è ancora ambito di indagine - ha provocato una serie di fessurazioni nel terreno e anche nei palazzi; spazi nei quali il gas si è infilato, compresa la rete fognaria, dando vita ai diversi incendi che sono andati avanti per ore.
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