La sposa viene molestata e il matrimonio finisce in rissa: condannato il testimone
I fatti lo scorso 29 maggio in un ristorante di Specchia, in Salento. L'imputato dovrà scontare un anno e otto mesi di reclusione per violenza sessuale
Èstato condannato a un anno e otto mesi di reclusione con l'accusa di aver molestato la sposa che poco prima aveva promesso amore eterno proprio all'amico, di cui era testimone, lo scorso 29 maggio in un ristorante a Specchia, in provincia di Lecce.
Si è concluso così il processo per violenza sessuale discusso oggi col rito abbreviato nei riguardi di un 26enne, originario di Tricase ma residente a Corigliano d'Otranto, sempre in Salento.
La ricostruzione dei fatti
Stando a quanto emerso dalle indagini, condotte dal sostituto procuratore Luigi Mastroniani, durante il pranzo nuziale, il testimone avrebbe raggiunto la sposa al bancone del bar e dopo averle cinto il dorso con le braccia, avrebbe allungato le mani più volte sul suo seno.
Insomma, quello che avrebbe dovuto essere un giorno di festa finì in bagarre: il presunto molestatore fu picchiato, come si vede in un video diventato virale sui social. Oltre ai filmati, tra la documentazione arrivata sulla scrivania del giudice c'erano anche alcuni messaggi scambiati tra la sposa e la moglie dell'imputato e la denuncia per lesioni aggravate sporta da quest'ultimo nei riguardi dello sposo che gli avrebbe provocato frattura delle vertebre lombari e sacrali.
La condanna in aula
Il verdetto è stato emesso dal giudice per l'udienza preliminare Michele Toriello, al termine del braccio di ferro tra la difesa, rappresentata dall'avvocato Walter Gravante, e l'accusa, con la pubblica ministero Giorgia Villa che aveva chiesto una pena di due anni e mezzo.
Al vaglio del giudice erano finiti due filmati ritenuti dal difensore utili a ricostruire in modo fedele la vicenda e a far cadere gli addebiti. Da uno di questi, emergerebbe come la ragazza il giorno dopo parlò del matrimonio senza fare cenno alle presunte molestie subite.
Inoltre, oggi, su sollecitazione dello stesso legale, sono state ascoltate anche la moglie e la madre dell'imputato. Nulla però è servito a convincere il giudice Toriello riguardo all'innocenza dell'uomo, nei confronti del quale è stata disposta anche l'interdizione in perpetuo da qualsiasi ufficio attinente la tutela e la curatela, nonché da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado e da ogni ufficio o servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori.
Non appena saranno depositate le motivazioni della sentenza che ha riconosciuto il risarcimento del danno alla presunta vittima, parte civile con l'avvocato Marco Ruta, da quantificarsi e liquidarsi in separata sede, sarà valutato il ricorso in appello.
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