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L’Ue avverte Ita: “Non sia un’Alitalia in incognito o dovrà risarcire gli aiuti illegali”

Le parole della commissaria per la Concorrenza, Margrethe Vestager, sull’asta MilleMiglia. La nuova compagnia non potrà partecipare alla gara, né impadronirsene “in altro modo”

La nascita di Ita dalle ceneri di Alitalia resta sotto la lente di ingrandimento della Commissione europea, determinata a far rispettare quanto pattuito con il governo italiano sulla nuova compagnia aerea. Questo spiega il ‘promemoria’ arrivato oggi da Bruxelles da parte di Margrethe Vestager, la vicepresidente della Commissione europea meglio nota per il suo incarico di commissaria per la Concorrenza, dicastero saldamente nelle sue mani dal 2014. 

Nel corso di una conferenza stampa sull’estensione di sei mesi del quadro sugli aiuti di Stati adottato per contrastare la crisi pandemica, la politica danese ha ricordato che i soldi pubblici elargiti ad Alitalia erano illegali. E che se la neonata compagnia dovesse rivelarsi una mera operazione re-branding, allora dovrebbe farsi carico della pesante eredità in profondo rosso della vecchia compagnia di bandiera rimasta a terra.

“Ita è una compagnia diversa, con una struttura e un business plan diversi”, ha detto la commissaria rispondendo a una domanda sulla presunta continuità con Alitalia. “Questo è molto importante”, ha aggiunto la danese, “perché se non fosse una compagnia diversa sarebbe responsabile degli aiuti illegali che Alitalia ha ricevuto dal governo italiano”. La commissaria si riferiva ai 900 milioni di euro, più gli interessi, concessi sotto forma di prestito nel 2017 dal governo di allora guidato da Paolo Gentiloni, oggi commissario Ue agli Affari economici. Il ‘prestito’ consentì ad Alitalia di salvarsi, ma secondo l'Antritrust Ue si trattò di un vero e proprio aiuto di Stato in violazione delle norme europee sulla concorrenza. Di qui la richiesta di recuperare le somme. 

Ma Alitalia, già in difficoltà finanziarie prima del Covid, si è trovata costretta a chiudere i battenti a metà ottobre, quando il governo di Roma ha sponsorizzato con oltre un miliardo di euro di soldi pubblici la nascita di Ita. Quest’ultimo stanziamento non è finito nella tagliola dell’Antitrust europeo solamente perché il governo di Mario Draghi ha convinto Bruxelles che si sarebbe trattato di un progetto nuovo che non avrebbe avuto niente a che fare con la vecchia Alitalia. La Commissione si è dunque convinta della validità di tale impegno e ha decretato la cosiddetta discontinuità economica: le due compagnie sono individuali tra loro, ergo Ita non ha dovuto risarcire gli aiuti di Stato illegittimi ricevuti da Alitalia. 

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“Credo che chiunque sia coinvolto abbia un forte incentivo a fare in modo che Ita non sia effettivamente un'Alitalia in incognito”, ha ricordato oggi Vestager. Un avvertimento in seguito all’acquisto da parte di Ita del brand Alitalia, ma anche dell’ingresso in SkyTeam, l’alleanza di compagnie aeree di cui faceva parte anche Alitalia. Infine c’è il tema MilleMiglia. “È stata lanciata la gara per il programma di fedeltà di Alitalia e Ita non potrà fare offerte né impossessarsene in altri modi”. Un altro avviso, questa volta indirizzato ai naviganti dei cieli, affinché venga rispettata la rott

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