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Il Governo spinge la legge contro il fumo all’aperto

Il sottosegretario alla Salute è intervenuto alla presentazione del Ddl che dichiara guerra alle sigarette negli spazi aperti. "Incardinato a gennaio" ha detto Giuseppe Auddino (M5s) a Today

"Questo è uno dei disegni di legge che dovrebbe essere incardinato il prima possibile. Il Governo, che io rappresento, non solo è d’accordo, ma aiuterà a velocizzare l’iter perché l’Italia ha bisogno di una legge del genere, per se stessa, ma anche come esempio per i ragazzi più giovani, come esempio per gli altri Paesi europei". Lo ha detto il sottosegretario al Ministero della Salute Pierpaolo Sileri, intervenendo in una conferenza stampa al Senato, nella quale è stato presentato il disegno di legge contro il fumo passivo all’aperto, che vede come primo firmatario il senatore del Movimento 5 Stelle Giuseppe Auddino. Il Ddl Auddino va ad integrare la così detta legge Sirchia, con la quale era stata messa fuori legge la sigaretta negli ambienti chiusi pubblici. Con questa norma non si potrà più fumare neppure all'aperto in determinate zone. Che cosa prevede? Rende smoking free tutte le aree in prossimità di luoghi sensibili: dehors di bar e ristoranti, pertinenze esterne degli ospedali, spiagge, parchi e aree gioco, monumenti pubblici, arene, impianti sportivi, banchine di attesa dei treni e fermate degli autobus. Così si proteggono le persone anche dal fumo passivo all'aperto che, come ampiamente dimostrato, fa anche più danni del fumo attivo. 

"La sanità non è solo cura. - ha proseguito Sileri - La sanità è una filiera e quello che faccio io, come molti altri medici, è solo la punta di un iceberg. La parte sommersa che nessuno vede è fatta di ricerca, formazione, industria. Questo è ciò che renderà un sistema sanitario sostenibile nel futuro. La prevenzione è rimasta indietro e questa legge è di aiuto anche al nostro sistema sanitario perché non va ad agire direttamente sull’offerta di salute che viene data, ma su un processo culturale che forse è mancato negli ultimi 15 o 20 anni".

Così Sileri, insieme alla presidente della commissione igiene e sanità del Senato Annamaria Parente, dà propulsione alla normativa su cui lavora da anni Auddino, che ha commentato. "È un enorme piacere che oggi Sileri sia venuto qui a prendersi l’impegno di agevolare l’iter del Ddl perché, affinchè sia incardinato prima possibile alla commissione sanità". Il pentastellato esulta ed è ottimista sul fatto che la sua proposta possa raccogliere il favore di colleghi di altri partiti. "Io penso che già a gennaio potremo vederlo in commissione e sono convinto di poter convincere diversi colleghi, tra cui anche quelli della Lega". 

Giuseppe Auddino k-2

Sicuramente Auddino avrà dalla sua la forza dei numeri e della ricerca scientifica, che ha dimostrato non solo quando possa nuocere il fumo di sigaretta, ma anche come il fumo passivo, al contrario di quanto si pensi, sia peggiore di quello attivo. Risultanze emerse alla conferenza negli interventi di Stefano Consonni, responsabile della campagna contro il fumo passivo dell’associazione Ideal, think tank milanese; del responsabile di Pneumologia dell’istituto nazionale dei tumori Roberto Boffi; di Giulia Veronesi e Donatella Barus della Fondazione Umberto Veronesi e della presidente Sitab (società italiana di tabaccologia) Maria Sofia Cattaruzza.

In particolare Veronesi ha ricordato come in Italia, ogni giorno, muoiano di tumore polmonare cento persone. "È come se ogni giorno si schiantasse una aereo pieno di persone" ha detto l’esperta della fondazione che porta il nome del padre (Umberto Veronesi). Alla fine dell’anno si contano tanti aerei da portare ad un totale di 35mila morti all’anno per tumore ai polmoni, tra cui, l’85% viene dai fumatori. 
Dal canto suo Boffi ha portato i risultati di numerosi studi scientifici fatti a Milano, nei quali, già dal 2002, si dimostrava come una sola sigaretta, in una stanza di trenta metri cubi, emettesse cento volte di più il limite di Pm10 che, a quel tempo, avrebbero bloccato le auto nel centro del capoluogo lombardo. Non solo perché gli studi del centro pneumologico milanese hanno anche mostrato che il fumo passivo di sigaretta sia inquinante più dello smog delle auto. 

"Ci sono molti studi che spiegano i danni drammatici del fumo passivo e bisogna iniziare a garantire chi si ritrova oggi a dover respirare il fumo del vicino mangiando fuori o aspettando l’autobus. - ha rimarcato Auddino - La scienza va ascoltata e ci dice che il fumo passivo all’aperto è pericoloso, le concentrazioni di Pm10 sono all’attenzione dei media ma non ci si occupa del Pm7 e del Pm1 che fanno danni altrettanto gravi. In questo quadro, la politica deve dare l’indirizzo, deve essere lungimirante. Non si tratta di fare una crociata contro i fumatori ma di garantire chi ha scelto di non fumare. È quindi è indispensabile intervenire".

Tuttavia i primi numeri li ha dati la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Senato Maria Domenica Castellone, che, da ricercatrice oncologica, ha ricordato come "ogni anno nel mondo muoiono 8 milioni di persone per tabagismo e 1,2 milioni per fumo passivo. I decessi sono ancora troppi e tante società e comitati scientifici, tra cui il comitato nazionale di bioetica, sollecitano governo e parlamento ad estendere il divieto di fumo agli spazi aperti più frequentati come le pertinenze di luoghi di aggregazione, di reparti ospedalieri e spiagge. Gli stessi spazi inseriti in questo disegno di legge. Molti Paesi si stanno muovendo in questa direzione. La Svezia punta a diventare smoking free nel 2025. Piccoli grandi passi per arrivare a una società smoking free. Passi che oggi iniziamo a fare anche noi".

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