Dieta 5:2, come perdere peso e restare in buona salute con il digiuno intermittente
Secondo una ricerca inglese, questo schema nutrizionale non solo è efficace come la più tradizionale dieta ipocalorica, ma è anche più facile da seguire a lungo termine
Sono diversi gli studi scientifici che dimostrano come il digiuno intermittente - un regimo dietetico che prevede periodi di restrizione calorica alternati a periodi di normale assunzione di cibo, su base ricorrente - sia in grado di apportare numerosi benefici alla salute. Questa pratica non solo aiuta a perdere peso ma è utile anche per contrastare l’invecchiamento e lo stress cellulare, per prevenire malattie croniche come il diabete e le malattie cardiovascolari, per migliorare il sonno e la qualità della vita. Si tratta di un modello nutrizionale, divenuto oramai popolare in diversi Paesi occidentali, che si può basare su diversi schemi: lo schema 16/8, in cui si digiuna per 16 ore al giorno e si consumano i pasti nelle 8 ore restanti, eseguito in genere su un massimo di 2 giorni alla settimana; lo schema 5:2, in cui sono previsti apporti calorici imitanti il digiuno (circa 500-600 kcal) durante 2 giorni in una settimana, mentre i restanti 5 si mangia normalmente; lo schema “Eat-Stop-Eat” in cui si digiuna per 24 ore consecutive uno o due giorni alla settimana.
Lo schema 5:2 è divenuto molto popolare in Inghilterra, ed è su questo modello che il team di ricerca della Queen Mary University di Londra ha concentrato la sua attenzione avviando il primo studio randomizzato (l'assegnazione del trattamento, il regime alimentare in questo caso, ai soggetti avviene con un metodo casuale) su questo tipo di dieta. I ricercatori hanno messo a confronto i benefici della dieta 5:2 con quelli della dieta ipocalorica tradizionale e scoperto non solo che i risultati dei due interventi dietetici sono praticamente gli stessi, ma anche che le persone preferiscono seguire il digiuno intermittente piuttosto che la tradizionale dieta ipocalorarica per perdere peso. Lo studio, finanziato dal Medical Research Council (MRC), è stato pubblicato sulla rivista scientifica Plos One.
Dieta 5:2: come funziona e quali sono i benefici
La dieta 5:2 è stata ideata da Michael Mosley (medico che ha lavorato presso il Royale Free Hospital di Londra e che da anni è produttore e presentatore dei documentari scientifici della BBC) e da Mimi Spencer (giornalista che scrive di moda e di cucina per London Evening Standard, Sunday Time, Vogue, Guardian, Observer). E' diventata famosa nel 2012 in seguito a un documentario della BBC “Eat Fast and Live Longer” basato sul libro bestseller “The Fast Diet: Lose Weight, Stay Healthy and Live Longer with the Simpe Secret of Intermittent Fsting” (“La dieta del digiuno: perdi peso, rimani in buona salute e vivi più a lungo con il digiuno intermittente”) scritto a quattro mani da Mosley e Spencer.
Questo modello nutrizionale prevede la possibilità di mangiare quel che si vuole nei primi 5 giorni della settimana, mentre negli altri due deve essere attuata una drastica riduzione calorica (500 kcl per le donne e 600 Kcl per gli uomini). Gli ideatori della dieta sostengono che questo schema alimentare fa perdere peso in maniera sana ma apporta anche numerosi benefici alla salute tra cui: allungare l’aspettativa di vita, rafforzare le difese immunitarie, migliorare le funzioni cognitive e ridurre il rischio di demenza e della malattia di Alzheimer.
Lo studio
I ricercatori della Queen Mary University di Londra hanno seguito per un anno 300 adulti con obesità con due obiettivi: valutare gli effetti a lungo termine della dieta 5:2 e confrontarli con quelli di una dieta ipocalorica classica, e capire quali dei due approcci fosse più “attraente” e facile da seguire per i soggetti.
Ognuno dei partecipanti è stato assegnato in modo casuale a tre diversi gruppi (cui sono stati prescritti tre diversi tipi di dieta). Al primo gruppo di 100 partecipanti (“gruppo dei consigli tradizionali”) sono stati dati i "tradizionali" consigli nutrizionali da un consulente che in 20 minuti ha fornito loro materiale scritto con indicazioni per tenere sotto controllo il peso. A un altro gruppo di 100 partecipanti (“gruppo di auto-aiuto") sono stati dati consigli su come seguire la dieta 5:2 attraverso un opuscolo che illustrava esempi di pasti e forniva collegamenti online dove poter trovare ulteriori informazioni. Entrambi i gruppi hanno seguito la dieta da soli e senza una particolare assistenza. Gli ultimi 100 partecipanti (“gruppo di supporto”) hanno ricevuto consigli e materiale che informava su come seguire la dieta 5:2, ma, in più, sono stati iscritti a una serie di sessioni di gruppo della durata di sei settimane, volte al confronto con gli altri sull’esperienza di dieta e con i consulenti cui poter fare domande.
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Alla fine dell’anno i partecipanti di tutti e tre i gruppi hanno mostrato una moderata perdita di peso (circa il 5% del peso corporeo basale nel 15%-18% dei partecipanti). Tuttavia, quando i ricercatori hanno chiesto di valutare ciascun intervento dietetico, i partecipanti che hanno seguito la dieta 5:2 hanno valutato meglio la loro esperienza in termini di utilità, e dichiarato che avrebbero consigliato la dietia anche ad altri. Inoltre, rispetto ai partecipanti che hanno seguito la dieta tradizionale, erano più predisposti a continuare questa dieta anche dopo l'esperimento.
“Con il nostro studio - ha dichiarato la dottoressa Katie Myers Smith, Chartered Health Psychologist e Senior Research Fellow presso Queen Mary University - abbiamo scoperto che, sebbene la dieta 5:2 sia efficace quanto l'approccio dietetico tradizionale in termini di perdita di peso, gli utenti preferiscono comunque questo schema perché più semplice e attraente”.
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