Salute orale:smile care
Salute orale: 5 tips per il sorriso e i trend della smile care
La consapevolezza e la corretta informazione sono sempre più diffuse, ma resiste qualche bufala .
Il sorriso è il primo biglietto da visita con cui ci presentiamo agli altri.
smile care
e disalute orale,
sulle loro abitudini a proposito di dentifricio e spazzolino, ma anche sullebufale
e i falsi miti che continuano a circolare a proposito di bocca e denti, è stato effettuato unsondaggio
ad hoc che ci rivela coma la cura del sorriso sia ormai una buona e consolidata abitudine, pur con qualche falsa convinzione e qualche margine di miglioramento.Il mese di ottobre, dedicato per tradizione alla
prevenzione dentale,
è il momento perfetto per fare il punto sulla cosiddettaSmileFulNess,
ovvero sulla consapevolezza con cui ci si deve prendere cura del proprio sorriso. L’indagine ha coinvolto gli oltre 6.800 followers diClotilde Austoni
, Odontoiatra specialista in Chirurgia Odontostomatologica e autrice del libro “Spazzoliamoci le idee”
, edito da Mondadori; il successo del libro, che spiega tutto ciò che è bene sapere per prendersi cura del proprio sorriso, ha davvero migliorato la consapevolezza dei lettori sulla salute orale e trasformato l’autrice in una vera e propria Influencer del sorriso. Spiega Austoni: “Le risposte del sondaggio mostrano un interesse crescente nei confronti della salute orale. Ecco perché mi piace pensare di aver messo i primi mattoncini per renderla più cool. Nel ritrovato desiderio di sorridere c’è una nuova consapevolezza della forza che il sorriso ha, sia nel rafforzare assertività e autostima, sia come fulcro di energia e benessere, con noi stessi e con gli altri”.
Uno dei primi
dati che emergono dal sondaggio
è che il sorriso è la migliore espressione di ciascuno di noi, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Sorridere fa stare bene perché attiva gli “interruttori” del benessere e neutralizza lo stress. La pensano così ben tre utenti su quattro (62%), mentre un altro 25% di rispondenti dichiara di aver acquisito una nuova consapevolezza di quanto sia importante il sorriso per rinforzare autostima, assertività e fiducia. Una migliore consapevolezza del proprio sorriso e dell’empatia che genera può fare la differenza anche nelle relazioni interpersonali e nella sfera professionale (13% delle risposte). La smile care, dunque, è ormai un’abitudine quotidiana per la maggioranza degli intervistati. Dedicare la giusta attenzione al proprio sorriso, lavando i denti e usando il filo interdentale non è più un semplice “dovere” quotidiano, ma un’esigenza irrinunciabile e parte integrante del proprio benessere, fondamentale per esprimersi al meglio in ogni ambito.L’attenzione per la salute orale
è ormai diventato un vero e proprio trend: il 56% degli utenti rivela, infatti, di aver iniziato da poco a prendersi cura con consapevolezza della propria salute orale. Un dato importante, che è il risultato di una migliore informazione e dialogo con il proprio odontoiatra di fiducia e di un rapporto più empatico con lui, con una maggiore propensione a porgli domande (12%). Grazie all’informazione sempre più completa e veritiera, un ampio 32% di rispondenti dichiara di aver sfatato alcuni dei falsi miti più comuni sulla salute della bocca.
Fra i “must” della smile beauty routine, il 62% del campione dichiara di non poter più fare a meno del filo interdentale, mentre il 23% considera indispensabili le maschere remineralizzanti. Meno popolare è invece ancora lo spazzolino elettrico, considerato indispensabile dal 15% del campione.
Grazie alle informazioni contenute nel libro di Clotilde Austoni, il 44% del campione ha scoperto che i dentifrici sbiancanti in realtà non funzionano, il 28% ha appreso che il bicarbonato non regala affatto un sorriso più bianco, ma al contrario danneggia I denti. Un altro 22% non sapeva che il bruxismo non è un fenomeno temporaneo, ma che purtroppo non è destinato a guarire, mentre un altro 6% ha rivisto la propria convinzione che durante la gravidanza non sia possibile sottoporsi a cure dentali. Per fortuna, in molti casi i denti storti sono solo un brutto ricordo: il 46% è intervenuto per “raddrizzare” il proprio sorriso, mentre il 13% ha deciso di prevenire i danni da bruxismo richiedendo un consulto per bite su misura. Infine, il 17% del campione ha intrapreso un percorso di sbiancamento domiciliare, mentre il 14% ha deciso di risolvere i disturbi derivanti dall’erosione dentale.
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