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Hailey Badwin , Selena Gomez e la teoria dei "frenemies".

 

Quando si è troppo diversi per diventare amici: Hailey, Selena e la teoria dei "frenemies"


Le foto dell'ex e dell'attuale moglie di Justin Bieber hanno fatto il giro del mondo mettendo fine, forse, a una faida accesissima. Ma nella loro situazione è davvero possibile essere amiche o sono destinate a essere per sempre frenemies?



Le foto di Hailey Bieber e Selena Gomez abbracciate all'Academy Museum Gala hanno fatto il giro del mondo, scatenando reazioni disparate tra i fan dell'una e dell'altra, con un unico comune denominatore a trionfare nei commenti dei due team: il sollievo nel vederle vicine, non più separate da anni di faida, sorridenti e superiori rispetto al gossip che le vuole troppo coinvolte da Justin Bieber, attuale marito della prima ed ex storico della seconda, per poter essere se non amiche, quanto meno non più rivali.

Di acqua sotto i ponti, nel triangolo Bieber-Baldwin-Gomez, però ne è passata parecchia. Non più tardi di un mese fa la top model, che ha sposato Justin Bieber nel 2018 in privato e nel 2019 con una cerimonia pubblica e fastosa, raccontava ad Alex Cooper, podcaster di Call her Daddy, che le polemiche sul presunto furto di fidanzato a Selena Gomez quando lei e Justin erano ancora una coppia non sono vere. Ma i clan che parteggiano per l'attrice e imprenditrice (Selena sarà a breve su Apple Tv col documentario sulla sua vita My Mind & Me) e per la modella hanno fomentato una diatriba che difficilmente troverà pace. Le foto, scattate per mettere fine al gossip incessante e pubblicata a favor di pubblico per dare il via a una nuova narrazione sulla triade, hanno in realtà trasformato Hailey e Selena nelle perfette frenemies, ovvero le nemiche-amiche che, pur mettendocela tutta, non potranno mai dimenticare (o far dimenticare) quello che è stato.

Frenemies forever: perché amiamo odiare certe persone

Il cinema e la serialità sono colmi di riferimenti ai frenemies che spesso, per esigenze di copione e lieto fine, giungono entro i titoli di coda a un nuovo equilibrio, spesso capovolto rispetto ai termini oppositivi iniziali (e con risvolti narrativi che, come si chiamano in gergo, sono spesso al centro del filone from enemies to lovers). Ma nella vita vera funziona allo stesso modo? Davvero possiamo trovare un punto di incontro con qualcuno cui siamo legati da sentimenti contrastanti e non sempre positivi?

La psicologia ha spiegato con grande accuratezza le emozioni e le motivazioni che stanno alla base di un rapporto controverso come quello che si instaura, per convenienza o per reale spirito di vicinanza, con una persona con cui si ha potenzialmente molto in comune ma con la quale, a conti fatti, non ci si prende in alcun modo. Secondo un approfondimento di Psychology Today esistono tre tipi di relazione nemico-amico: quella ambivalente, in cui si oscilla tra il bello e il brutto, si trovano ancora elementi di concordia e amicizia ma, il più delle volte, si finisce puntualmente sui due lati della barricata; quella involontaria, in cui il frenemy è un conoscente in comune con un gruppo di amici, e si mantengono le apparenze solo per non rovinare gli equilibri della comunità; infine, il frenemy di lunga data, la persona per eccellenza che amiamo odiare, con cui si ha una storia e un legame che arriva dal passato che non si riesce a mettere in discussione.

Nel caso di relazioni ambivalenti, gli esperti suggeriscono di valutare il grado di competizione che si crea tra le parti, focalizzandosi solo sugli aspetti positivi che questo perenne confronto comporta: potremmo dire che Hailey e Selena si trovano proprio in questo spettro, nel quale sono state trasportate dalla narrazione selvaggia che i fan dell'una e dell'altra hanno portato avanti in questi anni fomentando la competizione tra le due.

Nel caso delle relazioni involontarie, invece, gli esperti suggeriscono di non alimentare i gossip all'interno del gruppo, che il frenemy potrebbe usare a suo piacimento per seminare discordia; infine, nella terza tipologia di legame, quello forse più difficile da sradicare in virtù del background emotivo condiviso, si suggerisce di interrompere la relazione (spesso tossica) negando all'altro l'accesso ai propri aggiornamenti social ed evitando di invitarlo a cene e incontri di gruppo, alleggerendo gradualmente un'amicizia che poi tanto virtuosa non è, fino all'allontanamento definitivo.

Identikit del frenemy

Questa tipologia di relazione può ritrovarsi ovunque, dal posto di lavoro all'ambito familiare. Sono spesso legami che hanno una convenienza, o in termini di equilibrio (basti pensare a un gruppo di amici o di parenti nel quale non si vogliono modificare le dinamiche emotive) o in termini sociali: per questo si tende a non allontanarsi da un frenemy e, anzi, alla fine ci si gravita sempre intorno. Avere un nemico-amico in ufficio, se questa relazione non rovina la serenità lavorativa né tocca il benessere individuale, può aiutare a potenziare la produttività, sospinta da una competizione "efficiente".

Ma, alla base di questo tipo di amicizia, affinché non sia deleteria sul piano emotivo e psicologico, deve esserci grande consapevolezza, nonché capacità strategica nel trarre solo ciò che è buono da un rapporto che, senza avvisaglie, può diventare disfunzionale. La vita non è come nei film, dove una relazione nata sotto una stella cattiva, improvvisamente, diventa il legame della vita: in questo caso analizzare con lucidità le dinamiche di quell'amicizia può essere un buon punto di partenza per capire se farla durare o metterci una pietra sopra per sempre, senza rimpianti.

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