Natalia Vodanova posa con la nuova Frayme Mylo Bag (courtesy photo Instagram)
Questo è il decennio decisivo e se non agiamo con decisione, sappiamo quali saranno le conseguenze». Stella McCartney aveva commentato così, lo scorso novembre, appena atterrata a Glasgow in rappresentanza dell’«unico marchio di moda presente alla COP26». Il suo. Pioniera di una moda a basso impatto ambientale che ai suoi esordi, 20 anni fa, la rendeva “impopolare” ai più, oggi Stella McCartney è una piccola grande certezza. Sperimenta, educa, si impunta. Sogna sempre in grande. Ormai lo sappiamo, i suoi lanci moda non sono mai fini a se stessi. Come l’ultimo di questi giorni, che coinvolge la sua nuova linea di borse vegane di lusso. Un traguardo assoluto di cui sentiremo molto parlare.
courtesy photo Instagram Stella McCartney
Le borse vegan “ai funghi”
Si chiama Frayme Mylo ed è la prima borsa di lusso in commercio realizzata con il materiale vegano organico prodotto in laboratorio. È dal 2018 che Stella McCartney mostra interesse per Mylo, un tessuto innovativo ricavato dal micelio, l’apparato vegetativo dei funghi. La designer aveva infatti già collaborato con l’azienda produttrice, Bolt Threads, per creare un prototipo della sua iconica borsa Falabella. Poi presentata in anteprima alla mostra Fashioned from Nature al Victoria & Albert Museum di Londra. Sviluppata attraverso un processo all’avanguardia che replica le condizioni sotto il suolo della foresta all’interno di una struttura di allevamento verticale, il materiale bio-based risultante è morbido, flessibile e completamente sostenibile. Oggi la designer, dopo aver portato la sua Frayme Mylo in passerella con la collezione Primavera Estate 2022 nell’ottobre 2021, è pronta a lanciare nei negozi la sua “creatura”. Prezzo: 1.995 sterline. Produzione: una tiratura limitata di 100 borse, per ora disponibile solo in nero. Ciascuna numerata individualmente. Con la previsione di integrare la collezione dal 2023.
La Stella McCartney Revolution
«Portare sul mercato la prima borsa di lusso mai realizzata da Mylo è un’enorme pietra miliare per i consumatori coscienziosi. Ma anche per l’industria dei biomateriali e il futuro della moda di lusso». Così ha commentato Dan Widmaier, fondatore e CEO di Bolt Threads. In effetti, gli esperti di sostenibilità concordano sul fatto che per portare su scala globale materiali innovativi è fondamentale avere il supporto dei marchi. Così come degli investitori. Stella McCartney è stata una delle prime sostenitrici del micelio. Si è unita al consorzio di sostenitori del marchio Bolt Threads insieme a Lululemon, Kering e Adidas.
«Ogni minuto che passa, un campo da calcio scompare dall’Amazzonia. E l’80% di quelle zone viene utilizzato per il pascolo dei bovini. Il futuro della moda e del nostro pianeta è cruelty-free». Così aveva dichiarato a COP26 la stilista. E così, da diversi anni, dà il buon esempio.
Nessun commento